Carissimo amico …”.

Non bisogna poi andare tanto indietro negli anni per scoprire che la comunicazione ha fatto passi da gigante passando dalla lettera alla telefonata e poi ai messaggi di testo per poi arrivare alle videochiamate e ai social network. E, grosso modo 18 anni fa, è arrivata quella che potrebbe essere definita una delle più grandi invenzioni del 21° secolo. In pochi anni si è diffusa come il peggiore dei infiltrandosi ovunque, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo.

Oggi se non sei su Facebook non sei nessuno. Con più di un miliardo di utenti attivi ogni mese il social network che doveva riunire tutte le persone che condividevano gli stessi interessi e storie simili è diventato un fenomeno sociale con effetti dirompenti sulle masse. E le persone intelligenti dovrebbero iniziare a prendere in considerazione i pro e i contro di continuare a frequentare le bacheche del social network.

Bene, io l’ho fatto e sono giunto a una conclusione: “No grazie, io lascio!”

Scorrendo il feed di Facebook e controllando le notifiche provenienti dai miei contatti mi sono reso conto di perdere moltissimo tempo per visualizzare gli eventi della vita degli altri. Ero arrivato al punto da sentirmi “colpevolizzato” se non mettevo un “mi piace” o se non commentavo qualche contenuto di un mio contatto, impegnando almeno tre ore della mia giornata. Certo, la scusa di utilizzare il mio tempo libero resta sempre valida, ma se devo “liberare” tre ore dal tempo che potrei impiegare per fare una passeggiata, imparare qualcosa di nuovo o prendermi cura dei miei bonsai solo per vedere cosa fanno gli altri, beh, lasciamo perdere.

Ho capito che posso fare cose molto più interessanti di quelle che fanno gli altri (e che condividono continuamente su Facebook) senza dovermi sentire inferiore a loro solo perché i miei pensieri sono meno coinvolgenti delle “linguine ai frutti di mare” che ha pubblicato Tizio. Uno studio ha rilevato che “i partecipanti che hanno utilizzato Facebook più spesso avevano un’autostima personale più scarsa, e questo è stato risolto, apparentemente, da una maggiore esposizione ai confronti sociali verso l’alto sui social media”. Perdonatemi ma mi voglio troppo bene per permettere che il mio livello di autostima crolli a causa di presunte “vite migliori” di altre persone.

Ho guardato il numero degli “amici” su Facebook scoprendo che i veri amici erano una decina ma che continuavo a ricevere richieste di amicizia o proposte di contatto da persone che non ho mai visto prima e che, al 99,99%, non conoscerò mai. Distogliere le energie dalle relazioni davvero gratificanti della vita per spenderle per mettere un “mi piace” o commentare una foto di una persona che non conosco mi è sembrato sciocco.

Ma il motivo scatenante, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sono le informazioni inutili e, troppo spesso false, che circolano su Facebook e il modo in cui il social network interviene per frenare questo fenomeno. Una cosa è seguire giornali e riviste autorevoli e indipendenti; cosa diversa è trovarsi, ogni giorno, di fronte a notizie false, opinioni senza costrutto e aggiornamenti su celebrità per me sconosciute. Oggi Facebook è diventato, senza forse, il peggior ricettacolo al mondo di notizie false e i suoi utenti non hanno nessuna remora a diffondere voci non verificate.

Voglio solo accennare alla possibilità che questo tipo di notizie sia creato appositamente per cambiare le convinzioni e il comportamento delle persone. Messaggi che possono sembrare innocui all’inizio, ma possono essere fondamentali nell’aiutare i suoi utenti a formarsi un’opinione su questioni nazionali. Sfortunatamente, i regolamenti di Facebook non sono sufficienti per frenare le notizie false e, secondo alcuni, Facebook lo sa.

Ho ricominciato a sentire il bisogno di comunicare, di scrivere, di condividere faccia a faccia le mie idee e le mie sensazioni con gli amici, i parenti, con le persone alle quali tengo. I social network dovrebbero aiutarci a comunicare, ma ci fanno dimenticare la comunicazione reale, quindi abbiamo difficoltà a comunicare in modo efficace nella vita reale. Sono troppe le persone convinte che la comunicazione basata sui social media come unico mezzo per comunicare correttamente con gli altri.

Pensiamoci un attimo, gli esseri umani sono creature intrinsecamente sociali. Siamo motivati a cercare e coltivare relazioni con altre persone, e questo avviene attraverso tantissimi canali di comunicazione. Con Facebook, la maggior parte delle comunicazioni avviene solo attraverso video, immagini o testo. Una forma di comunicazione è sterile se confrontata con una conversazione faccia a faccia ricca e complessa.

Quindi, se vi interessa quello che penso, potete seguirmi qui. E se non vi interessa, tranquilli. A me se ieri sera siete andati a mangiare la pizza con l’ananas interessa ancora di meno!