Oggi la tecnologia pervade la nostra vita. Gli eventi virtuali si sovrappongono alla vita reale e spesso ne diventano parte integrante. Oggi si può visitare, virtualmente, qualsiasi luogo e perfino acquistare terreni o case virtuali. Possiamo anche fidanzarci, fare sesso e sposarci in uno spazio che non ha nulla di fisico ma che esiste in un universo parallelo, appunto in una realtà virtuale. Oggi questo concetto, “virtuale”, ha guadagnato popolarità con la nuova e sfavillante etichetta di “Metaverso”.

Possiamo dire che il Metaverso ha preso piede nell’immaginario della gente nel momento in cui Facebook ha annunciato di aver cambiato il suo nome in “Meta” e che si sarebbe concentrato sulla costruzione di un suo Metaverso. Tutti hanno iniziato a parlare ed esplorare il Metaverso, tutti sono lanciati nella ricerca delle infinite possibilità che questa realtà può fornire. Oggi tutti parlano degli enormi vantaggi e benefici che il Metaverso può portare nella vita di tutti i giorni.

Ma come ricordavano molti anni or sono i Pink Floyd, esiste una faccia oscura della Luna, “The Dark Side of the Moon”. Un lato oscuro che comporta una serie di sfide che impongono alla nostra società scelte improcastinabili. Ma prima di addentrarmi in una analisi, spero obiettiva, dei potenziali svantaggi del Metaverso sarà il caso di chiarire questo concetto.

Cerchiamo di capire il Metaverso

Il termine “Metaverso” appartiene al secolo scorso ed è apparso, secondo alcune fonti, per la prima volta nel 1992 in un romanzo di fantascienza, “Snow Crash”. Da allora è entrato sempre più velocemente nel linguaggio, prima fantascientifico, poi informatico e infine nella vita di tutti i giorni. Se vogliamo dare credito a un famoso autore, Neal Stephenson, “il Metaverso è il mondo virtuale in cui le persone interagiscono tra loro digitalmente, sotto forma delle loro rappresentazioni digitali, gli avatar”.

Un universo dove ci si può impegnare in diverse attività proprio come si farebbe nel mondo reale. Nel Metaverso possiamo giocare, organizzare feste e party con i nostri amici, parlare e interagire con persone lontane decine di migliaia di chilometri e, persino, lavorare con colleghi dall’altro capo del mondo. Possiamo anche salire sulla nostra cassetta a Hyde Park e dare voce ai nostri pensieri, esattamente come sto facendo io in questo momento. Sicuramente la pandemia degli ultimi due anni ha dato una grossa spinta alla diffusione del Metaverso inteso in senso letterale, e questo è stato un bene. Ma ci sono alcuni problemi che restano irrisolti e dei quali, purtroppo, non si parla abbastanza.

I problemi del Metaverso

Consentitemi di mettere al primo posto la “Desensibilizzazione”. Il Metaverso può condurci in un territorio sconosciuto. Un territorio fatto anche di violenza, aggressioni, sessismo e razzismo. Oggi riteniamo inevitabili atti atroci, guerre e massacri, repressioni violente, che ci vengono continuamente proposti e lo saranno sempre di più fino a che non impareremo a governare il Metaverso.

Ai videogiochi on line è stata attribuita, in non pochi casi, una maggiore aggressività di bambini ed adulti che sono abituati a sparare, picchiare e torturare altre persone mentre giocano.  Già sono entrati nella cronaca, ahimè nera, episodi in cui il comportamento on line è stato replicato nella vita reale.

Al secondo posto io metto la “Dipendenza”. In molti casi gli esperti di psicologia hanno dimostrato il rapporto che esiste fra l’uso eccessivo della tecnologia digitale e alcuni problemi di salute mentale come depressione, basso livello di coinvolgimento nei rapporti interpersonali e ideazione paranoica. Oggi vediamo persone che usano dispositivi digitali per ore ed ore, pensano all’uso dello smartphone costantemente, cercare contenuti e app digitali per sostituire attività reali che fino a ieri erano comuni e che oggi non interessano più, utilizzare i loro dispositivi anche in situazioni di pericolo (attraversare la strada, guidare, cucinare, eccetera).

Voglio solo accennare, questo credo sia compito dei governi, l’impatto che il Metaverso può avere sulla salute fisica e psicologica dei minori. Oggi, in famiglie dove spesso entrambi i genitori lavorano, è difficile, direi quasi impossibile, tenere traccia di ciò che i giovanissimi fanno on line. E questo può portare a gravi problemi.

Ultimo, ma non per minore importanza, il problema della privacy, forse la parte più grave e ignorata dagli utenti. Dobbiamo renderci conto, una volta per tutte, che i nostri dati sono ovunque. Sono su internet in una miriade di archivi digitali che sanno tutto della nostra salute, dei nostri redditi, dei nostri spostamenti. Se questo poteva essere accettato per l’innegabile comodità di avere una cartella clinica sempre disponibile, per avere una situazione del traffico in tempo reale ed evitare gli ingorghi, oggi con il Metaverso, rischiamo di renderli disponibili anche a malintenzionati che potrebbero utilizzarli per farci del male economicamente (furti e truffe) e fisicamente.

A questo proposito mi piace riportare il monologo finale del manager della società digitale “Fuuber” nel film “e noi come stronzi rimanemmo a guardare”:

“Mi fanno quasi tenerezza. Pensano di essersi liberati di noi. Ma noi sappiamo quale compagnia aerea sceglieranno per tornare a casa, quale tariffa, quale posto.Sappiamo già chi contatteranno una volta tornati nel loro Paese. Se lo faranno con un messaggio o con una chiamata.

Sappiamo di cosa hanno bisogno per essere felici e per essere tristi. Sappiamo per chi voteranno perché conosciamo tutte le loro paure. E se non le hanno, sappiamo come procurargliele. Sappiamo anche che lavoro cercheranno. Noi sappiamo e sapremo sempre tutto di loro. Il passato, il presente e il futuro.

Sai chi ci ha dato il permesso di accedere a questi dati? Voi.

Non siamo ladri. Prima di entrare nella vostra vita, abbiamo bussato. Vi abbiamo chiesto se volevate condividerla con noi. Avete scelto di metterla nelle nostre mani. Grazie a voi abbiamo costruito un impero. Siamo diventati miliardari. E secondo voi abbiamo voglia di fermarci?”

Concludendo, l’evoluzione del Metaverso rischia di offuscare il divario fra il mondo reale e il mondo virtuale. La dipendenza da Metaverso può portare, addirittura, le persone a ritirarsi dalle esperienze del mondo reale. Può influenzare il modo in cui le persone percepiscono le relazioni e le interazioni reali. IN fondo, come tutte le invenzioni del genio umano, il Metaverso è come l’esplosivo che “se non serve per cose buone può diventare così cattivo che dopo quasi non resta niente”. (Cit. Giorgio Faletti).