
Un tempo i truffatori dovevano sforzarsi un minimo: inventare storie credibili, fingersi parenti lontani in difficoltà, scrivere email quasi sempre piene di errori grammaticali che puzzavano di fregatura già dal “Gentile amico caro”.
Ora, grazie all’intelligenza artificiale, anche loro si sono evoluti.
Le email sono perfette, le telefonate sembrano autentiche e, se non stiamo attenti, rischiamo di cadere in tranelli high-tech con la stessa facilità con cui accettiamo i biscotti (si, i famigerati cookie) di tutti i siti web senza leggere nulla.
E la colpa, diciamocelo, è anche un po’ nostra: pubblichiamo ogni dettaglio della nostra vita reale, quella di tutti i giorni, online regalando ai truffatori un database perfetto e completo per colpirci dove, come e quando vogliono.
Gli algoritmi sanno tutto di noi! Pensavi che solo la zia impicciona o la vicina ficcanaso fosse esperta nel ricostruire le parentele, le nostre abitudini e i nostri vizi?
Sbagliato!
Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono in grado di scandagliare social network, chat e forum per raccogliere informazioni su di noi, le nostre amicizie, le nostre abitudini.
Hai postato la foto del compleanno di tuo nipote con tanto di tag?
Hai scritto su Facebook: “Mamma, oggi passo da te”?
Hai risposto a un messaggio WhatsApp chiamando qualcuno “zia Maria”?
Hai condiviso decine di foto del tuo ultimo pranzo al ristorante stellato? Perfetto, hai appena servito su un piatto d’argento tutto il necessario per una truffa ben confezionata.
Le nuove truffe sono più smart di noi o siamo noi ad essere stupidi? Ecco alcune delle trovate più geniali (purtroppo) che l’AI sta mettendo al servizio del crimine:
1. Il deepfake vocale: “Mamma, sono io!”
Ricevi una telefonata: è la voce di tuo figlio disperato.
Ha perso il portafoglio e ha urgente bisogno di soldi. Problema: tuo figlio è tranquillamente a casa a guardare Netflix, e quello che ti sta chiamando è un’AI che ha imparato la sua voce dai vocali WhatsApp o dai video che ha pubblicato su TikTok.
Grazie ai dati raccolti dai social, la truffa diventa ancora più credibile: il finto figliolo sa il nome del cagnolino di casa, sa cosa ti ha preparato la mammina a cena la scorsa settimana e, magari, accenna persino alla vacanza fatta l’anno scorso. Se poi aggiungiamo una voce clonata con un deepfake… il danno è fatto.
2. Il chatbot truffaldino: l’operatore bancario che non esiste.
Ti arriva un messaggio da quello che sembra il servizio clienti della tua banca.
Il tono è professionale, l’italiano perfetto, il logo ben piazzato.
Ti chiede di confermare il tuo conto con un codice OTP. Peccato che dietro ci sia un chatbot criminale, addestrato a fregarti con la stessa eleganza con cui ChatGPT scrive poesie su richiesta.
E indovina?
Ha imparato dai tuoi post che stavi cambiando conto corrente, quindi sa esattamente cosa dirti per rendersi credibile.
3. Le email di phishing versione premium
Dimentica i classici messaggi con errori di battitura e strani saluti.
Ora le email sono scritte alla perfezione, con il tono giusto e senza il solito “Egregio cliente, il suo pacchetto è in ritardo a causa di motivi impensabile”.
L’AI può generare email credibili, personalizzate con dettagli trovati sui social: il nome del tuo operatore telefonico, il volo che hai prenotato, persino il modello della tua auto (che hai incautamente fotografato per vantarti dell’ultimo lavaggio).
Come difendersi: l’AI è intelligente, ma tu puoi esser furbo
📞 Dubita delle chiamate d’emergenza: Se un parente ti chiede soldi al telefono, richiama direttamente il suo numero e vedi se risponde davvero lui (o se ti risponde la segreteria perché è impegnato a guardare TikTok).
📧 Occhio alle email troppo belle per essere vere: Anche se l’italiano è perfetto e sembra tutto legittimo, verifica sempre l’indirizzo del mittente e controlla i link senza cliccarci sopra.
🔒 Mai dare dati personali a cuor leggero: Le banche non ti scrivono su WhatsApp. E, se lo fanno, forse è meglio cambiare banca.
📲 Ripulisci i tuoi social: Non serve postare ogni dettaglio della tua vita. I truffatori ringraziano per ogni foto, commento e geolocalizzazione che lasci in giro.
L’AI è un coltello, dipende da chi lo impugna. L’intelligenza artificiale può essere una grande invenzione, ma come tutti gli strumenti dipende da chi la usa.
Peccato che i truffatori sembrino sempre un passo avanti, mentre noi siamo ancora qui a chiederci perché ogni sito ci obblighi ad accettare i cookie senza spiegarci bene a cosa servano.
Dunque, occhi aperti e…
Signora mia, stavolta il nipote potrebbe davvero non essere chi dice di essere!